Corriere di Verona
(c.p.) «L’imprenditore dev’essere considerato anche a livello legislativo come promotore del benessere della comunità in cui opera». Così l’avvocato Lamberto Lambertini ha aperto il convegno «Fare impresa nell’interesse comune», organizzato ieri nel suo studio legale per ragionare intorno ai temi contenuti nella direttiva europea sulla comunicazione di informazioni aziendali di carattere non finanziario. Da gennaio 2018, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 254, per le imprese di grandi dimensioni – realtà con almeno 500 dipendenti e 40 milioni di fatturato – scatterà l’obbligo di rendicontare anche le performance ambientali e sociali, ovvero di integrare la relazione sulle attività finanziarie con dichiarazioni contenenti informazioni sulla responsabilità sociale d’impresa in relazione ad ambiente, capitale umano, rispetto dei diritti umani e lotta alla corruzione. «Pur non rientrando nella categoria sottoposta a quest’obbligo – è intervenuto il presidente di Agsm Michele Croce – noi ci siamo impegnati a redigere in forma volontaria un report di sostenibilità. Per una società partecipata è questione di trasparenza». Per contro, il territorio scaligero presenta anche esempi negativi, come ha spiegato l’imprenditore Giuseppe Manni, anche lui al tavolo dei relatori per citare, senza destare enorme sorpresa, la Fondazione Arena. «Chissà come interpreterà la legge il nostro ente lirico – è la stoccata del patron di Manni Group, promotore con gli avvocati Lambertini e Giovanni Maccagnani di Arena Lirica Spa, progetto di recupero della Fondazione in chiave privatistica – che a cominciare dalla gestione del personale ha mancato completamente l’attenzione all’aspetto sociale». A margine dell’incontro, sono intervenuti anche Enrico Del Sole, ad di Corvallis, e Bettina Campedelli, docente di Economia aziendale.

Esperto di diritto societario e arbitrale.